DON MILANI, UN EDUCATORE SPECIALE
Nei decenni scorsi ci si è spesso accostati
alla figura e all’opera di don Lorenzo Milani con le lenti deformanti di una
visione eccessivamente ideologizzata. A distanza di 37 anni dalla sua morte e
dopo migliaia di scritti pubblicati su di lui (ne sono stati catalogati 4.137
fino al 1997), non ci si può esimere dal guardare al Priore di Barbiana come ad
un grande educatore che, oltre ad aver avuto un’influenza determinante sullo
sviluppo della scuola, occupa indubbiamente un posto di rilievo nella storia
della cultura italiana. La pensa così Antonino Bencivinni, docente di storia e
filosofia, giornalista e saggista, del quale Armando Editore ha pubblicato «Don
Milani-Esperienza educativa, lingua, cultura e politica» (pagine 128, euro 13),
frutto di una ventennale operazione di studio e di ricerca sull’opera del
celebre autore di «Lettera a una professoressa». Il volume (impreziosito da una
postfazione del linguista Tullio De Mauro) presenta un’ampia introduzione in
cui vengono analizzate la concezione di «povero» di don Milani, la sua
posizione politica, il suo modo di insegnare la lingua, nonché i pregi e i
limiti della sua esperienza educativa. Il libro è inoltre corredato da una
ricca antologia di scritti linguistici. (Vincenzo Di Stefano).
Dal
quotidiano “La Repubblica” di Palermo
24 agosto 2004.
LINGUA E POVERI PER DON MILANI
Ripensando alla figura di Don Milani, il priore di
Barbiana reso famoso da Lettera a una
professoressa a quasi quarant’anni
dalla sua scomparsa, non si può sottovalutare la sua opera di educatore che ha
avuto una grande influenza sulla storia della cultura italiana, anche dal punto
di vista dei programmi scolastici. L’agile volume Don Milani di Antonino Bencivinni ne ripercorre l’esperienza umana
tra cultura e politica arricchendola con un’antologia di scritti linguistici,
una prefazione di Giorgio Pecorini ed una postfazione di Tullio De Mauro. Don
Milani era un linguista particolare ovvero la sua attenzione si focalizzava sul
potere della parola in quanto strumento politico di riscatto sociale e di
uguaglianza, soleva dire che “la cultura dei poveri è diversa, ma non inferiore
a quella dei ricchi, ma ai poveri manca il dominio sulla parola”. Ecco quindi
il prete costretto a inventarsi maestro, mentre la vocazione religiosa che lo
poneva a fianco degli emarginati, soprattutto dei più giovani, finisce sempre
più per saldarsi con la passione civile e politica, facendone un personaggio
quasi scomodo (Rosalba Miceli)
Da www.controcorrenteonline.it (articoli di maggio
2004)
Don
Milani, esperienza educativa, lingua, cultura e politica
Esce in
questi giorni in libreria per le Edizioni Armando di Roma (sito internet
www.armando.it) un nuovo saggio sul celebre autore di Lettera a una
professoressa dal titolo “Don Milani esperienza educativa, lingua, cultura e politica”
di Antonino Bencivinni con la prefazione di Giorgio Pecorini, giornalista
allora del settimanale “Europeo”, amico del Prete di Barbiana e suo
appassionato studioso, e con la postfazione di Tullio De Mauro, il noto
linguista autore del vocabolario della lingua italiana.
Il volume presenta una introduzione ampia in cui vengono analizzati, in modo
originale e con riferimento puntuale agli scritti di don Milani, la sua
concezione di ‘povero’, la sua posizione politica, le diverse accezioni con cui
usa il termine ‘cultura’, il suo modo di insegnare la lingua, pregi e limiti
della sua esperienza educativa.
Il libro è corredato, inoltre, da un’ampia antologia di scritti linguistici di
don Lorenzo – ordinati secondo un chiaro schema interpretativo e suddivisi in
cinque capitoli, ognuno preceduto da una breve introduzione esplicativa -
tratti dalle sue opere e dagli inediti recentemente recuperati e pubblicati,
alcuni dei quali dallo stesso Pecorini.
Lo completa un’appendice in cui vengono indicate brevi notizie su quanti, tra i
più rappresentativi, ebbero rapporti con il Priore di Barbiana,.
Impreziosiscono il volume la prefazione di Giorgio Pecorini, (che così scrive
del libro: "è il primo costruito attorno al nodo che sta al centro della
figura e dell’opera di quel prete-maestro-cittadino: il nodo delle sue
contraddizioni") e la postfazione di Tullio De Mauro, (per il quale “il
libro…seleziona con precisione passi salienti degli scritti di don Milani e dei
suoi allievi di Barbiana. L'intento è ricostruire l'itinerario spirituale e
ideale di don Milani in modo realistico e documentato”).